La Basilica di San Domenico
ad Arezzo, città d'arte toscana che puoi conoscere dettagliatamente con questo sito
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UNO SCRIGNO D'ARTE RITROVATO
L'interno della Basilica di San Domenico di Arezzo si presenta ad unica grande aula con copertura a capriate. Nel XIV e XV secolo le pareti interne di questo sacro edificio furono una vera e propria "palestra di pittura" per molti artisti aretini, e non solo, del periodo. Affreschi oggi in parte persi, di altri rimangono frammenti, pochi sono quelli integri. Le sei monofore per parete che danno luce alla chiesa sono delimitate, così come gli archi di chiaro stile gotico delle tre cappelle nella zona presbiteriale della chiesa, da elementi bianco neri che si rifanno alla veste dei domenicani.
Nel corso del Cinquecento e Seicento, la chiesa subì al suo interno grosse alterazioni con la costruzioni di altari lungo le pareti e l'imbiancatura di queste che coprì i preziosi affreschi. Con la soppressione delle congregazioni religiose volute da Napoleone Domenicani lasciarono Arezzo e la chiesa si avviò verso un veloce degrado. Nei primi decenni del Novecento, con il ritorno dei frati in città, iniziò il recupero e restauro della chiesa con l'eliminazione degli altari aggiunti e l'asportazione dell'imbiancatura che copriva i dipinti. Lavori che si sono susseguiti anche nei decenni successivi e ci permettono di poter godere oggi di questo scrigno d'arte in Arezzo.
Nel corso del Cinquecento e Seicento, la chiesa subì al suo interno grosse alterazioni con la costruzioni di altari lungo le pareti e l'imbiancatura di queste che coprì i preziosi affreschi. Con la soppressione delle congregazioni religiose volute da Napoleone Domenicani lasciarono Arezzo e la chiesa si avviò verso un veloce degrado. Nei primi decenni del Novecento, con il ritorno dei frati in città, iniziò il recupero e restauro della chiesa con l'eliminazione degli altari aggiunti e l'asportazione dell'imbiancatura che copriva i dipinti. Lavori che si sono susseguiti anche nei decenni successivi e ci permettono di poter godere oggi di questo scrigno d'arte in Arezzo.