CASENTINO
una bella valle della Toscana orientale che puoi conoscere in ogni dettaglio con questo sito
Testi e foto di Alessandro Ferrini ©
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Casentino: una Toscana segreta quanto affascinante.
Il Casentino, una delle quattro valli della Provincia di Arezzo, è posto nella Toscana orientale. Ad est il suo confine naturale è il crinale appenninico oltre il quale si trova la Romagna. A nord, oltre la Montagna del Falterona vi è la Valle del Mugello nella Provincia di Firenze. Al Casentino si può giungere da diverse strade, tutte ricalcanti percorsi di origine molto antica. Chi si trova a Firenze e nel Valdarno Superiore fiorentino può utilizzare il Passo della Consuma, chi proviene dal Valdarno aretino può percorrere il Passo della Crocina, chi giunge da Arezzo utilizza la Strada Regionale 71, provenendo dalla Romagna si può giungere in Casentino attraverso il Passo dei Mandrioli o della Calla. Altre due strade mettono in comunicazione diretta questa valle con il Mugello e la Valtiberina.
Il Casentino è la prima terra bagnata dall'Arno che ha la sua sorgente, di dantesca memoria, sul Monte Falterona, a 1370 metri di quota. Dante Alighieri cita varie volte questa valle e i suoi luoghi nella Divina Comnewsite/media, ciò è giustificabile con il fatto che il Sommo Poeta trascorse qui parte del suo esilio da Firenze ospite dei Conti Guidi, la nobile e potente casata che fu padrona assoluta della parte alta del Casentino dall'inizio dell'XI secolo fino a metà del XIV. Dal punto di vista storico e architettonico è questo il periodo che ha lasciato le testimonianze per cui il Casentino è oggi maggiormente noto. Nascono importanti abbazie (già dalla metà del X secolo) di cui oggi ne rimane solo una come tale, ma questa di fama mondiale, Camaldoli. Furono edificati molti castelli e centri fortificati sia a uso di residenza dei nobili feudatari che come punti di controllo e difesa del territorio, di questi oggi sono noti e visitabili il Castello di Romena (primo come datazione), il Castello di Porciano e soprattutto il Castello di Poppi (ultimo come edificazione) che ancora si mostra nella sua possente struttura originaria. Sorgono le belle pievi romaniche (XII secolo) che tutt'oggi possiamo ammirare. Tra queste la Pieve di Romena, Monumento Nazionale, è quella di maggior fascino e notorietà. Vi è poi un luogo in Casentino, anche questo di fama mondiale, che sa unire l'aspetto devozionale con quello naturalistico, architettonico e artistico in modo indescrivibile: La Verna. Il "crudo sasso intra Tevero e Arno" (Paradiso, Canto XI) dove nel 1224 San Francesco ricevette "l'ultimo sigillo": le Stimmate. L'aspro Monte della Verna, posto come uno sperone sul crinale appenninico, sembra un guardiano dell'intera valle.
Il Casentino è luogo di grande interesse anche dal punto di vista artistico. Pur non essendo presenti opere di pittori di alta notorietà, possiamo però trovarci dipinti di discepoli di questi. Le chiese sono quasi sempre le depositarie di questi tesori artistici che hanno una datazione che spazia dalla fine del XIII secolo al XVIII. Di particolare interesse sono i molti "fondi oro" presenti, gli affreschi per lo più del XIV e XV secolo, le tante ceramiche invetriate robbiane, le tavole cinquecentesche (le più note quelle di Giorgio Vasari nella Chiesa del Monastero di Camaldoli), diverse pregevoli tele del XVII e XVIII secolo distribuite in modo abbastanza omogeneo su tutto il territorio della valle. Se le pievi romaniche sono le chiese certamente più interessanti dal punto di vista architettonico e per gli stupendi capitelli presenti, le chiese di maggior interesse dal punto di vista pittorico sono sicuramente La Pieve di Stia, la Pieve di Montemignaio, la Propositura di Pratovecchio, la Badia di San Fedele, la Propositura di Bibbiena, la Pieve di Sietina alle porte di Arezzo.
Il Casentino è noto anche dal punto di vista archeologico. Molti sono stati i ritrovamenti di periodo etrusco e romano. Questi sono testimoniati nell'interessante Museo Archeologico di Bibbiena. Vi sono poi due importanti siti etruschi visitabili in ogni momento: La Pieve di Socana con la grande e bellissima ara sacrificale del V secolo a.C. e il Lago degli Idoli sul Falterona, luogo di devozione per questo popolo.
Tutto quanto descritto sopra è "incastonato" in una natura meravigliosa. Anche se citato per ultimo l'ambiente naturalistico è sicuramente il fiore all'occhiello del Casentino. Nel fondo valle predominano il verde e i tanti altri colori delle culture agricole. La valle è poi stretta dalla dorsale appenninica e il massiccio del Pratomagno. Sulla prima si trova il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Abetine e faggete tra le più belle d'Europa si trovano in questo parco dove è possibile cimentarsi in rilassanti passeggiate o impegnative escursioni che possono offrirci bei momenti come l'incontro con gli animali del bosco, con piante monumentali e la vista di panorami mozzafiato. Qui si trovano anche i due grandi centri spirituali già citati: Camaldoli e La Verna. Dalla parte opposta sta il Pratomagno, una montagna unica per i suoi venti chilometri di crinale erboso ininterrotto posto tra i 1300 e quasi 1600 metri di altitudine. Una sorta di materasso per passeggiare quanto e come si vuole con una costante sempre presente: un incredibile panorama da ogni punto in cui ci troviamo. Il Casentino e il Valdarno sono sempre sotto di noi, ma più lontano possiamo vedere, a secondo della zona del monte dove siamo, Firenze, la piana di Arezzo, il Lago Trasimeno, il Monte Amiata, i Monti Sibillini, le Alpi Apuane e molto altro. Le pendici del Pratomagno sono coperte in prevalenza da fitti boschi di quercia, castagno, abete, faggio a secondo dell'altitudine. Boschi più spontanei e "selvaggi rispetto a quelli del Parco Nazionale, forse per questo più affascinanti. Molti piccoli borghi posti tra i 600 e i 900 metri di quota, molti dei quali ex castelli di origine medievale, caratterizzano le pendici del Pratomagno. Paesini molto ordinati e con un fascino particolare dove spesso è conservata nelle loro chiese un'arte pregevole, chiara testimonianza del loro importante passato.
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GLI ASPETTI CHE RENDONO IL CASENTINO UNA TERRA STUPENDA