"ANNUNCIAZIONE". A cura di Eleonora Ducci
Annunciazione
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Francesco Morandini
"ANNUNCIAZIONE"
Olio su tavola, cm 250 x 140 - Poppi, Chiesa della SS. Annunziata, Monastero delle Camaldolesi.
Con ogni probabilità affiancata dai due Santi presenti oggi nei due bracci del transetto, la tela è attribuita al Morandini sia dal Benci che dal Beni che però la dice nel convento, dove ricordiamo essere state monache le due sorelle del pittore, Margherita e Dianora. ?Situabile stilisticamente nella fase tarda dell'artista, l'opera è collegabile ad alcuni documenti, rinvenuti dalla Giovannettti, dove si parla di pagamenti " a buon conto" per una non specificata tavola ricevuti il 9 Dicembre del 1596, mentre era badessa del convento Suor Margherita Morandini, sorella del pittore. I pagamenti furono completati dopo la morte del pittore, riscossi dal cugino ed erede universale Bastiano Morandini.?L'impaginazione della scena è molto ordinata e la Vergine e l'Arcangelo sono posizionati rispettivamente a sinistra e a destra, separati dal leggio in legno intarsiato, posti davanti ad una balaustra dietro la quale forse una finestra mostra un giardino con una fontana. Dei putti incoronano la Vergine con dei fiori e sulla parte alta del dipinto, a sinistra, una serie di angeli musicanti, molto deteriorati, suonano vari strumenti, per lo più tromboni. Sulla destra, sopra l'Arcangelo che porge il giglio a Maria, Dio assiste alla scena circondato di angeli. Al centro una colomba aureolata attraversa la scena con una straordinario effetto di dinamicità. Vaporosi e avvolgenti i panneggi dei due personaggi principali, dei quali si nota anche il particolare anatomico del piede, comune ad entrambi, il pollice appoggiato e le altre dita sollevate. Probabilmente l'opera componeva, con i due Santi Gregorio e Agostino collocati nei due bracci del transetto, una macchina d'altare, messa in relazione da Paola Barocchi con il dipinto del Vasari, anch'esso titolato l'Annunciazione oggi al Louvre, affiancato dai due Santi Domenico e Donato, che si trovano invece alla Cassa di Risparmio di Firenze.