STIA

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UNA PIAZZA PER UN GRANDE POLITICO E STATISTA

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Stia, porticato Palazzo Della Bordella
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Ci siamo spostati nella parte in alto a sinistra della bella piazza di Stia. Quest'immagine ci mostra dall'interno il porticato di Palazzo Della Bordella con Piazza Tanucci sullo sfondo. Questo edificio è un elegante esempio di architettura signorile ingentilita dalle cinque ampie arcate ribassate che si estendono per tutto la suo prospetto frontale. Colonne monolitiche sormontate da eleganti capitelli sorreggono il loggiato e la sovrastante facciata.
Spostandosi in Piazza Tanucci, chi era quest'illustre signore vissuto nel XVIII secolo a cui Stia ha dedicato un così grande ed elegante spazio e una strada?
Bernardo Tanucci nacque in questo paese casentinese nel febbraio del 1698 da una non ricca ma rispettabilissima e notabile famiglia non solo in ambito stiano, ma casentinese. Una famiglia per tradizione molto impegnata nell'ambito sociale. Inoltre un loro avo era stato un abate camaldolese, nonché docente alla prestigiosa Università di Pisa. Più tardi, uno zio di Bernardo, il canonico Andrea Tanucci, sarà insegnante di diritto canonico sempre nello stesso ateneo.
Da questi presupposti Bernardo Tanucci si trova inserito fin da giovane età in un contesto sociale importante e di alta cultura. Questo lo porta ad essere anche lui docente all'Università di Pisa dove insegnerà diritto. Bernardo Tanucci ha buoni rapporti con i Medici e il Granduca Gian Gastone lo raccomanda a Carlo di Borbone, Duca di Parma e di Piacenza, affiche prenda Tanucci al suo servizio. Quando nel 1734 Carlo di Borbone è nominato Re di Napoli, Bernardo lo seguirà nella città partenopea. Nel Regno di Napoli andrà a occupare cariche di alto prestigio come ministro della giustizia e degli esteri. Sarà anche nominato Marchese nel 1752. Nel 1759 Tanucci sarà presidente di un consiglio di reggenza durante la minore età di Re Ferdinando IV. Quando questi diverrà maggiorenne, 1767, Tanucci sarà primo ministro del regno. Forte di questa sua importante carica, si adoperò per l'abolizione di certi, secondo lui assurdi, privilegi feudali della nobiltà e del clero. Inoltre s'impegno in modo deciso per affermare la superiorità dello Stato laico sulla Chiesa. Questo lo porterà a crearsi inimicizie con i potenti del regno e a un progressivo inasprimento dei rapporti con la famiglia reale. Inasprimento che da stimatissimo politico e persona di fiducia che era stato lo porterà al suo allontanamento da Napoli nel 1777, ormai quasi ottantenne.
Bernardo Tanucci si ritirò a vita privata e morirà il 29 aprile del 1783 a San Giorgio a Cremano, alle falde del Vesuvio.
Durante questo lunghissimo e impegnatissimo periodo napoletano, Tanucci non dimenticherà mai Stia e la famiglia. Nel paese casentinese costruirà anche un palazzo di cui abbiamo fatto cenno a pagina 28.

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