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Un castello dei Guidi sul Pratomagno: Trappola

Trappola è una delle frazioni montane del Comune di Loro Ciuffenna a 850 metri di quota ed è raggiungibile in sette chilometri dal capoluogo o in cinque minuti dalla Strada Panoramica del Pratomagno. Questa vista (foto a destra) sul paese dalla appena citata via da subito una chiara idea sulla forma e dimensione di questo borgo, ma ancora più importante della sua collocazione sul grande massiccio. Trappola si trova infatti su una sorta di sperone che fuoriesce dalle scoscese pendici valdarnesi del Pratomagno, così da qui si ha una grande vista sulla sottostante valle. Inoltre da questo luogo passava fin dall’antichità una strada che salendo dal fondovalle andava ad attraversare la montagna nei pressi di Cima Bottigliana (capitolo successivo) e scendeva verso Carda in Casentino. Con questi presupposti nel medioevo il luogo non poteva non essere appetibile per la costruzione di un castello da parte dei feudatari della zona.
Sono proprio queste le origini di Trappola (dal toponimo molto curioso). Un’antica tradizione vuole che al tempo di Federico Barbarossa alcuni nobili tedeschi e romani che si trovavano nella zona, dopo essersi persi e ritrovati da pastori, considerarono questo punto particolarmente adatto per costruirci una loro residenza fortificata. Il fatto è molto leggendario, ma le tradizioni non nascono mai dal nulla e allora lasciamola vivere. Attenendoci invece alla storia il primo documento conosciuto che parla del Castello di Trappola è del 1191 e ne parla come luogo di controllo e difensivo dei territori dei Conti Guidi, più conosciuti come signori dell’alto Casentino. In un vicolo posto dietro la chiesa si può notare un muro che è parte integrante di un’abitazione, ma dalla forma e dal pietrame ben diverso dagli altri. Vi è posta una piccola targhetta che ricorda che quello è ciò che resta della torre di guardia alta diciotto metri. Particolare è una parete di scogli su uno stretto vicolo del paese sottostante la chiesa. Fu una parte delle mura difensive, naturali, del castello che nella prima metà del XIV secolo fu molto conteso cambiando proprietario nel giro di pochi anni. Dalla potente famiglia valdarnese dei Pazzi passo agli Ubertini di Soffena e poi a Bindaccio di Albertano dei Ricasoli. Come per altri luoghi della zona le contese finirono nella seconda metà del Trecento quando il luogo divenne proprietà della Repubblica Fiorentina. Dopo un paio di secoli il Granduca Cosimo I lo cedette alla Famiglia Ricasoli. A questa nobile casata rimase fino alla metà del XVIII secolo.
Oggi il paese di Trappola si presenta ordinatissimo, con borghi ben lastricati e abitazioni molto curate. Nella buona stagione diventa un vero giardino per i tantissimi fiori che colorano vicoli, borghi e giardini privati. Questo nonostante il luogo conti solo una decina di abitanti stabili. Ma nei fine settimana e nella bella stagione Trappola si riempie, di persone e di belle iniziative. La chiesa locale è dedicata a San Jacopo. Le sue origini sono romaniche, ma per i tanti rifacimenti di questo stile rimane ben poco. Si presenta ordinatissima e dietro l’altare maggiore è posto un pregevole dipinto.
Alla fine del paese, verso il Pratomagno, si trova la Maestà delle Forche. E’ il punto di partenza per escursioni impegnatine e passeggiate rilassanti come quella sul percorso chiamato delle Tre Fonti, bellissimo per i particolari corsi d’acqua che incontreremo.


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Il Valdarno della Cassia Vetus by Alessandro Ferrini
  ALESSANDRO FERRINI - Via del Casentino n. 10 - 52010 Talla (AR) - Tel. 339 4257840 - e-mail: alefer@interfree.it