La Pieve di Bibbiena
in Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito
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UN PATRONO ANTIPAPA PER BIBBIENA
Sant'Ippolito è il Santo principale a cui è intitolata la propositura di Bibbiena che poi è anche il patrono di Bibbiena in Casentino. Una vetrata posta sull'oculo nella facciata della chiesa mostra il Santo, detto anche Ippolito di Roma, al centro di quattro stemmi tra cui quello di Bibbiena.
Sant'Ippolito nacque attorno al 170 in Asia Minore dove studiò teologia e fu scrittore. Giunse a Roma, forse come prete o come un semplice presbitero, agli inizi del III secolo durante il pontificato di Papa Zefirino. Si trovò in forte contrasto con questi e con il suo successore Callisto (217-222) che portavano avanti il Monarchianismo, ossia la negazione della Trinità di Dio e di conseguenza la divinità di Gesù Cristo. Questo è il motivo per cui Ippolito è definito il primo Santo antipapa della Chiesa. Per questa sua posizione fu esiliato in Sardegna nel 235 dove fu martirizzato forse l'anno seguente secondo alcuni smembrando il suo corpo a cui furono strappati gli arti con corde tirate da cavalli, secondo altri trascinandolo per la gambe da un cavallo come mostra una predella nella pala d'altare di Bicci di Lorenzo che vedremo più avanti.
Il corpo di Ippolito fu riportato a Roma e sepolto in Campo Verano lungo la Via Tiburtina.
Sant'Ippolito nacque attorno al 170 in Asia Minore dove studiò teologia e fu scrittore. Giunse a Roma, forse come prete o come un semplice presbitero, agli inizi del III secolo durante il pontificato di Papa Zefirino. Si trovò in forte contrasto con questi e con il suo successore Callisto (217-222) che portavano avanti il Monarchianismo, ossia la negazione della Trinità di Dio e di conseguenza la divinità di Gesù Cristo. Questo è il motivo per cui Ippolito è definito il primo Santo antipapa della Chiesa. Per questa sua posizione fu esiliato in Sardegna nel 235 dove fu martirizzato forse l'anno seguente secondo alcuni smembrando il suo corpo a cui furono strappati gli arti con corde tirate da cavalli, secondo altri trascinandolo per la gambe da un cavallo come mostra una predella nella pala d'altare di Bicci di Lorenzo che vedremo più avanti.
Il corpo di Ippolito fu riportato a Roma e sepolto in Campo Verano lungo la Via Tiburtina.