SERRAVALLE, borgo montano

in Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito

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Serravalle, un castello nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi

Serravalle, panoramaIl Comune di Bibbiena, in direzione nord, si spinge all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. In questa porzione di territorio si trova Serravalle, oggi una stazione climatica montana, nel medioevo un importante quanto conteso castello. Il borgo si trova a pochissima distanza dal Monastero di Camaldoli (questo nel Comune di Poppi) e per raggiungerlo ci si serve della stessa viabilità che conduce a questo noto luogo di fede monastico: da Soci occorre dirigersi verso Badia Prataglia – Passo dei Mandrioli, oltrepassata Partina di qualche chilometro, un bivio a sinistra conduce a entrambe queste località.
Si comprende perché Serravalle, posto a quasi 800 metri di quota, fosse luogo molto ambito nel medioevo discendendo la strada dei Mandrioli. Poco prima di arrivare al bivio a destra che vi conduce, lo scorgiamo in alto, su una sorta di sperone roccioso. Da lassù abbiamo una vista completa a 360 gradi sul vasto territorio circostante, in particolar modo verso il fondovalle, con un controllo visivo sulla valle del torrente Archiano fino al suo gettarsi in Arno presso Bibbiena. Era un punto ideale, quindi, per costruirvi un luogo fortificato di controllo e difesa di una bella porzione di territorio casentinese. Serravalle è citata già nella prima metà dell’XI secolo come territorio, disabitato, appartenuto ai signori di Caprese (l’attuale Caprese Michelangelo) e a quelli di Montauto, castello non lontano dal Passo della Libbia. Ma la storia importante e più conosciuta di Serravalle inizia nel 1188 quando il Vescovo Amadeo di Arezzo, l’Abate Guglielmo di Prataglia e il Signore Giuseppe di Marciano di comune accordo fondarono sulla vetta di quello sperone roccioso (al tempo chiamato Incisa) un castello (Serravalle è l’unico castello del Casentino di cui si conserva l’atto di fondazione). Si trattava di una fortificazione leggera, probabilmente in legno, che racchiudeva una comunità che si dotò di una chiesa dedicata a San Niccolò. I Monaci di Prataglia e il Signore di Marciano avevano un interesse forte a presidiare quel territorio perché di lì passava una viabilità che toccava direttamente i loro possedimenti. Arezzo, oltre al controllo logistico sulla zona, voleva tenere sotto controllo i vicinissimi monaci camaldolesi che davano segnali di volersi distaccare dal vescovato aretino. Dopo il 1289, anno della Battaglia di Campaldino, la situazione politica in Casentino divenne più turbolenta, con gli aretini che avevano perso potenza dopo la sconfitta subita dai fiorentini. Serravalle stava diventando sempre più subordinata alla Badia di Prataglia, così Ildebrandino, Vescovo di Arezzo, nel 1305 fece irrobustire la fortificazione del luogo, vi fece costruire un cassero e un’imponente e robusta torre di guardia. Con questa mossa tolse definitivamente il luogo dalle mani dei monaci prataliensi e ne fece un feudo del vescovato aretino. Il XIV secolo fu comunque burrascoso per Serravalle che vide l’alternarsi di vari padroni, in primis i Tarlati e gli Ubertini. Questi ultimi furono definitivamente cacciati nel 1404 quando la Repubblica Fiorentina, Serravalle, l’antica torreche aveva forte interesse a creare degli avamposti verso la Romagna, prese dominio del luogo.
A testimonianza di questo glorioso e turbolento passato, oggi Serravalle ci mostra la sua torre costruita a inizio Trecento. Ridotta a una decina di metri di altezza è possibile salirci in cima tramite una stretta scaletta al suo interno. Da lassù è possibile godere di quell’ampia vista su monti e valli così ambita nel medioevo. Poi si può ben osservare buona parte del borgo. La parte ai piedi delle torre, in particolar modo quella rivolta verso il fondovalle, è stata ricostruita nello spazio occupato dall’antico castello. A qualche metro dalla ripida scala che permette di salire sulla cima dello scoglio che fa da base alla torre, si trova ancora la piccola chiesa, naturalmente ricostruita, di San Niccolò.
Vi è poi la parte moderna di Serravalle, quella rivolta verso la montagna e Camaldoli. Situata più in alto rispetto alla torre, è posta essenzialmente lungo la strada che attraversa l’intero paese. Questa zona del borgo si è sviluppata tra la metà del XIX secolo e i primi decenni del XX, sicuramente favorita e in funzione dei vicini Eremo e Monastero di Camaldoli. E’ la Serravalle conosciuta come piacevolissima stazione climatica montana. Quest’ampliamento del paese portò anche a un considerevole aumento demografico. La preesistente piccola chiesa non era più sufficiente per la popolazione presente. Così negli anni Venti del Novecento fu costruita nella parte più alta del borgo una nuova grande chiesa. Questa si presenta in uno stile fuori dal suo tempo: una sorta di neo romanico con evidente ispirazione alle note pievi romaniche del Casentino. Serravalle può essere il punto di partenza di itinerari per trekking nei boschi del Parco Nazionale. Con una comoda passeggiata, adatta a tutti e a tutte le scarpe, si può raggiungere il vicino Monastero di Camaldoli.



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