UN GRANDE ANFITEATRO ROMANO

ad Arezzo, città d'arte toscana che puoi conoscere dettagliatamente con questo sito

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Anfiteatro romano di Arezzo

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30 immagini in sequenza che mostrano tanti aspetti dell’Anfiteatro Romano di Arezzo. Clicca per ingrandire

  • Arezzo, l’anfiteatro romano
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Un anfiteatro come testimonianza dell'Impero Romano ad Arezzo

Arezzo, anfiteatro romanoNella storia di Arezzo vi è anche un importante e lungo periodo romano. Oggi la testimonianza più evidente e tangibile di questo legame tra la città toscana e Roma sono i ruderi di un grande anfiteatro romano della prima metà del secondo secolo d.C. posto tra via Crispi e via Margaritone. Su una parte del perimetro di questa struttura a pianta ellissoidale fu edificato nel XIV secolo il Monastero di San Bernardo, oggi sede del Museo Archeologico di Arezzo.
Costruito probabilmente sotto l’Imperatore Adriano (117-138 d.C.) l’anfiteatro romano testimonia anche l’importanza che aveva Arezzo per la “Città Eterna”. Infatti, se la città dell’Etruria fu inizialmente un luogo da sottrarre agli etruschi (fine IV secolo a.C.), poi un punto tappa per gli spostamenti dei romani verso nord, successivamente il luogo divenne un presidio di Roma. Questo significò che tanti cittadini romani si trasferirono ad Arezzo. Da qui la necessità di realizzate per queste persone strutture che soddisfacessero le loro abitudini, i loro costumi. Questo grande teatro all’aperto fu una di queste.
Come già detto l’anfiteatro ha forma ellittica e le sue dimensioni sono veramente notevoli. Misurato all’esterno in suo asse maggiore è di circa centoventi metri, quello minore sfiora i settanta.
Con la decadenza dell’Impero Romano, anche all’anfiteatro aretino toccò sorte simile. Il tempo ha fatto la sua parte, ma principalmente è stato il depredamento dei suoi materiali a decretarne la sua progressiva rovina, fortunatamente non totale. Nei secoli è stato una comoda cava di pietra e marmo per la costruzione di altri edifici. Il Monastero di San Bernardo è il più evidente. Questo trovò le sue fondamenta in quelle rotondeggianti delle tribune dell’anfiteatro.
Quanto rimasto di questa importante struttura romana, e grazie ai restauri che si sono tenuti in varie fasi nel corso del XX secolo insieme a campagne di scavi (1914-1915), oggi permette di capire e percepire molto di questo anfiteatro. Comprensione facilitata dal fattoArezzo, anfiteatro romano che in punti diversi del suo perimetro sono presenti parti diverse di questa. Il materiale utilizzato fu per lo più pietra arenaria, ma fu fatto un buon utilizzo anche di marmo e laterizi. L’anfiteatro aretino aveva una platea e una tribuna, quest’ultima costituita di due ordini. Per consentire l’accesso e il movimento delle persone (è stimato ne potesse contenere 8/9000) erano presenti un anello tra la grande arena e la platea e due corridoi coperti (in gergo tecnico chiamati ambulacri) sotto le gradinate. Di questi ultimi rimane solo, in certi punti, quello più interno. Molto interessanti sono gli ingressi a volta all’anfiteatro. Erano quattro. Due in corrispondenza dell’asse maggiore, due di quello minore. Aperture affascinanti di quasi duemila anni fa che consento oggi di avere viste particolari dell’arena e del Monastero di San Bernardo. Proprio dal loggiato di questo edificio, dal 1937 Museo Archeologico di Arezzo, si ha una veduta complessiva di questo sito archeologico che di norma non è visitabile al suo interno. Altra bella vista dell’anfiteatro romano di Arezzo si ha dal vialetto che scorre accanto a una parte del suo perimetro.



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