Il Sacro Eremo di Camaldoli
in Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito

Testi e foto di Alessandro Ferrini ©
66 immagini in sequenza dell'Eremo di Camaldoli accuratamente descritte. Clicca per ingrandire
Il Sacro Eremo di Camaldoli: spiritualità tra la natura del Parco.
A 1100 metri di altitudine, a pochissima distanza dal crinale appenninico tosco romagnolo, si trova l’Eremo di Camaldoli. A questo sacro luogo, che porta sulle spalle oltre mille anni di storia, si può giungere da varie strade. Quella che parte da Badia Prataglia, consigliata a chi arriva dalla Romagna tramite il Passo dei Mandrioli. Per chi proviene da Arezzo e Bibbiena si consiglia la via che s’imbocca a sinistra, sempre sulla strada dei Mandrioli, qualche chilometro dopo Partina. Trovandosi in zona Poppi si può utilizzare la strada che passa per Moggiona, dall’alto Casentino ci si può servire della strada che da Pratovecchio va in direzione Lonnano e poi prosegue per Camaldoli.
Ognuna di queste strade ha un comune denominatore: una natura superba e stupenda che le accompagna. Questo perché l’Eremo di Camaldoli potrebbe considerarsi il cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Un cuore che è sinonimo prima di tutto di fede e spiritualità, ma anche di pregevole arte figurativa, architettura e una natura mozzafiato dove poter cimentarsi in affascinanti e impegnative escursioni, così come in leggere e rilassanti passeggiate.
Questo luogo fondato nel 1012 da San Romualdo, è da considerarsi tra i più importanti eremi non solo della Toscana, ma di tutta Italia. I Monaci Camaldolesi hanno saputo dargli una forte e precisa identità così da diventare, insieme al sottostante monastero, un punto di riferimento per il turismo religioso.
Le immagini di questa sezione, accompagnate da precise ed esaustive descrizioni, sapranno presentarvi e guidarvi in questo affascinante luogo di fede, d’arte e naturalistico. Vi mostreranno “angoli segreti” del Sacro Eremo di Camaldoli come varie parti della zona di clausura dove si trovano, ordinatamente disposte, delle celle degli eremiti; l’antica e affascinate biblioteca che conserva antichissimi manoscritti, il grande e suggestivo refettorio dei monaci impreziosito dalle tele di Venanzio l’Eremita, alcuni degli affreschi d’inizio Settecento che decorano il soffitto della chiesa dedicata alla Trasfigurazione di Gesù. Questi visibili al visitatore, ma poco distinguibili nei particolari per la distanza e la poca luce. Questa sezione web mostra quindi quelle zone dell’Eremo di Camaldoli a cui, come norma, si può accedere solo per motivi particolari come quelli di studio. Non per questo però la persona e il turista comune non devono conoscerne il fascino e la bellezza.