Pieve di Sietina

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Quest'affresco era composto da quattro scene. A destra abbiamo Sant'Antonio Abate con un libro in mano simbolo di cultura. Tendenzialmente un piccolo maialino è il simbolo iconografico che rende inconfondibile questo santo, in questa pittura abbiamo, in basso a destra un piccolo cinghialino. Il santo è considerato protettore degli animali domestici e da cortile. Per tradizione, la chiesa benedice questi animali nel nome del santo il 17 gennaio. Sant'Antonio Abate, che nacque in Egitto attorno alla metà del III secolo, combatte per tutta la vita, con le armi del lavoro e della preghiera, contro molti tipi di tentazioni demoniache: donne, ricchezza, ecc. Dall'XI - XII secolo, per molti secoli, il nome del santo veniva invocato per la guarigione dell'Herpes Zoster, comunemente noto come Fuoco di Sant'Antonio o Fuoco di Satana per il fortissimo bruciore che provoca.
A destra di questo primo affresco vediamo una Madonna in trono con Bambino. Da notare come sono riccamente decorate la stoffa che riveste il trono e la veste del Bambino.
Quindi abbiamo il Martirio di Sant'Agata. La giovane Agata, quindicenne (ma quest'età è controversa) siciliana vissuta nel III secolo, di famiglia cristiana ricca e nobile, non desidera sposarsi, ma dedicarsi alla preghiera. Il governatore romano, invaghitosi di lei, tenta in ogni modo di sedurla, ma la giovane fugge e si nasconde, secondo la tradizione, nei pressi di un olivo. Trovata viene imprigionata, e rifiutando ancora le proposte del governatore viene prima torturata, tagliandogli i seni (simbolo iconografico della santa) quindi posta sopra a dei carboni ardenti. Altre volte la Santa viene rappresentata come una giovane e bella ragazza nell'atto di reggere un vassoio su cui poggiano i suoi seni.
Il Martirio di Sant'Agata presente nella Pieve di Sietina è tra quelli più rari. Generalmente vengono mostrate grosse pinze per l'amputazione dei seni, qui invece vengono utilizzate delle corde.
Ma come mai una santa siciliana, patrona di Catania, dipinta in questa chiesa in terra aretina? In realtà Sant'Agata è abbastanza frequente. Dipinti ritraenti il suo martirio li troviamo ad esempio nella Chiesa di Lierna (come dal link qualche rigo sopra) e nella Chiesa di Loro Ciuffenna. Nei pressi di Reggello in Valdarno vi è addirittura una piccola pieve dedicata a lei. Il motivo è probabilmente legato al suo martirio, che riconduce alle mammelle, e queste al latte materno. Sant'Agata era venerata da donne in procinto di parto perché desse loro il latte e ringraziata da quelle donne che dopo il parto avevano il latte che non era un dono da poco fino a qualche decennio fa.
A destra del martirio vi era rappresentato un altro santo, la prossima pagina ci dice inequivocabilmente chi fosse.



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