SANTA MARIA DELLE GRAZIE

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Santa Maria delle Grazie, Arezzo

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Santa Maria delle Grazie, santuario ad Arezzo

Santa Maria delle Grazie, il porticato Da Via Benedetto da Maiano, nella periferia sud di Arezzo, con una deviazione di cento metri raggiungiamo Santa Maria delle Grazie, un complesso religioso posto in un piccolo parco ai piedi di un colle.
C’introduce al prato antistante la chiesa un bel portale ad arco. Il sacro edificio e il porticato furono costruiti nel XV secolo, ma la storia del luogo, curiosa e interessante, risale al periodo romano. Si trovava qui una fonte dove si praticavano riti di culto pagano. Con la cristianizzazione tali pratiche continuarono, e se nell’alto medioevo la cosa non disturbava più di tanto la chiesa, a fine XIV secolo e nei primi decenni del XV le tante persone che ancora si recavano nel luogo per compiere riti con le acque di Fonte Tecta (questo era il suo nome) ritenute guaritrici cominciarono a infastidire non poco gli ecclesiastici. Nel 1428 frate Bernardino, un francescano senese, con l’aiuto di un gruppo di agguerriti fedeli riuscì a distruggere la malfamata fonte e al suo posto fece costruire una cappella dove nel 1430 il pittore aretino Parri di Spinello realizzò un affresco che mostrava la Madonna della Misericordia, un chiaro simbolo di protezione per il popolo di Arezzo. Quest’opera possiamo vederla sull’altare dell’attuale chiesa.
Da subito il luogo fu meta di devozione per gli aretini e non solo. Così la cappella risultò piccola per accogliere chi veniva a pregare. Già dal 1435 s’iniziò la costruzione della chiesa (l’attuale) che si protrasse per una decina d’anni. Dato il periodo nella chiesa possiamo vedere un mix tra stile tardo gotico e rinascimentale. Nel 1444 muore ad Aquila frate Bernardino, artefice della distruzione di Fonte Tecta, che sarà canonizzato già nel 1450 da Papa Niccolò V come San Bernardino da Siena. In seguito a quest’evento alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie sarà aggiunta una grande cappella sulla parete destra dedicata a questa importante figura religiosaSanta Maria delle Grazie, interno appartenente all’ordine dei frati minori francescani, di fatto il fondatore di questo sacro luogo aretino.
Attorno al 1480 fu realizzato un grande e “leggero” loggiato addossato sulla facciata della chiesa. Sono passati quarant’anni dalla costruzione di quest’ultima e siamo entrati in pieno rinascimento. Nella loggia, progettata da Benedetto da Maino, il nuovo stile è evidente. Esili colonne sormontate da capitelli di stile corinzio la sorreggono. Sette grandi arcate sono presenti sulla parte frontale, due sui lati.
Santa Maria delle Grazie è anche luogo d’arte. Abbiamo già parlato della Madonna della Misericordia di Parri di Spinello. Questa è inserita in un altare di marmo realizzato ad hoc a fine Quattrocento da Andrea Della Robbia e i suoi figli che normalmente si esprimevano su ceramica. In alto, nella lunetta vi è una Vergine con Bambino tra angeli. Oltre a tante teste di cherubini, ai lati del dipinto vi sono quattro statue di San Donato, San Bernardino e i santi martiri Lorentino e Pergentino. In basso vi è Cristo in Pietà tra la Vergine e San Giovanni Evangelista. Sulla parete destra della chiesa si trova un parte d’affresco datato 1480 di Lorentino d’Andrea, discepolo e imitatore di Piero Della Francesca, dove si vede Papa Sisto IV nell’atto di concedere l’indulgenza ai frequentatori di questa chiesa. Il Pontefice è tra i Cardinali Gonzaga e Piccolomini, futuro Papa Pio III. Bello ed elegante è il coro ligneo del 1747 posto all’interno dell’abside.



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