Montemignaio, un antico castello

sulle pendici casentinesi del massiccio del Pratomagno

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UN PUNTO DI DOGANA NEL MEDIOEVO

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Oratorio delle Calle, Montemignaio
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Se a Montemignaio fossimo arrivati dalla strada che proviene dal Passo della Consuma, 2,5 chilometri prima del paese, una via a sinistra ci fa scendere in qualche centinaio di metri al grazioso Oratorio delle Calle posto lungo il torrente Tiglieto. Il toponimo dice già molto su questo luogo posto su un’importante via di collegamento tra Casentino e Firenze. Qui si contava, era una sorta di dogana. E cosa si contava? Generalmente le pecore nei periodi della transumanza. Sull’edificazione dell’oratorio non si conosce una data precisa, comunque collocabile nei primi decenni del XVII secolo. Sicuramente sostituì un tabernacolo costruito in questo punto di passaggio nei primi anni del XV secolo. Per questo luogo religioso fu portato da un pellegrino di ritorno da Roma un piccolo dipinto con fondo oro che mostrava la Vergine con Bambino. Opera databile anni Venti del XV secolo e attribuita al pittore fiorentino Rossello di Jacopo Franchi. Le tante persone che passavano di lì pregavano la Vergine, lasciavano un’offerta e chiedevano una grazia che, si dice, spesso era esaudita. Per questo, fin dal Quattrocento, il dipinto fu ritenuto miracoloso, quindi prese il nome Madonna delle Grazie. Nel corso di tanti anni, con le offerte raccolte fu costruito l’attuale Oratorio delle Calle, una sede ben più prestigiosa per la Vergine e il suo Bambino. Nel 1959 l’opera fu rubata. Fu ritrovata un anno dopo a Milano priva della cuspide. Tornata a Montemignaio fu collocata nella pieve romanica del paese. Luogo ben più sicuro dove oggi possiamo ammirarla.
Per quarantadue anni, dal 1728 al 1770, l’Oratorio delle Calle fu residenza di Cesare Solaro, un nobile piemontese divenuto eremita. Questi ampliò l’edificio, vi collocò l’attuale altare, due confessionali e un piccolo organo. Questo singolare personaggio ha la sua tomba in questo sacro edificio che il 22 gennaio del 1773 fu onorato della visita del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo. Tale fatto è ricordato da un’iscrizione sul davanzale di una finestra sulla facciata dell’oratorio.

If we had arrived in Montemignaio from the road that comes from Passo della Consuma, 2.5 kilometers before the town, a road on the left takes us down in a few hundred meters to the pretty Oratorio delle Calle located along the Tiglieto stream. The toponym already says a lot about this place located on an important connecting road between Casentino and Florence. Here it was counted, it was a sort of customs house. And what did it count? Generally the sheep in the periods of transhumance. A precise date is not known about the construction of the oratory, however it can be placed in the early decades of the seventeenth century. It certainly replaced a tabernacle built at this crossing point in the early 15th century. A small painting with a gold background showing the Virgin and Child was brought to this religious site by a pilgrim returning from Rome. Work datable to the 1920s of the 15th century and attributed to the Florentine painter Rossello di Jacopo Franchi. The many people who passed by prayed to the Virgin, left an offering and asked for a grace that, it is said, was often granted. For this reason, since the fifteenth century, the painting was considered miraculous, so it took the name Madonna delle Grazie. Over the course of many years, the current Oratory of the Calle was built with the donations collected, a much more prestigious seat for the Virgin and Child than her. In 1959 the work was stolen. It was found a year later in Milan without the peak. Back in Montemignaio it was placed in the Romanesque parish church of the town. A much safer place where today we can admire it.
For forty-two years, from 1728 to 1770, the Oratorio delle Calle was the residence of Cesare Solaro, a Piedmontese noble who became a hermit. He enlarged the building, placed the current altar, two confessionals and a small organ. This singular personage has his tomb in this sacred building which on January 22, 1773 was honored by the visit of the Grand Duke of Tuscany Pietro Leopoldo. This fact is remembered by an inscription on a window sill on the facade of the oratory.

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