Dalla Valle del Solano all’Uomo di Sasso

cultura e natura in un itinerario sul crinale e sulle pendici orientali del Pratomagno

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UN PASSO MOLTO IMPORTANTE

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Il CAI 54 ci ha portato sul crinale del Pratomagno, esattamente al Varco di Gastra (1392 metri), un passo di collegamento tra Casentino e Valdarno in uso almeno dai primi anni dell'XI secolo. La strada che utilizzava questo valico (oggi CAI 19 sul versante valdarnese e CAI 54 su quello casentinese) era il collegamento tra due chiese edificate all'inizio dell'XI secolo, la Pieve di San Martino il Terdinula di cui abbiamo parlato nella prima pagina di questa sequenza e la Pieve di Santa Maria a Scò. Di quest'ultima chiesa si è "adottato" l'anno 1008 come momento della sua prima costruzione, in realtà sarebbe probabilmente da anticipare, seppur di poco. Il 1008 è l'anno in cui viene subordinata all'Abbazia di Santa Trinita in Alpe, sulle pendici sud del Pratomagno sorta una cinquantina di anni prima. Poco dopo la metà del XII secolo Santa Maria a Scò fu ricostruita nelle dimensioni e forme attuali passando sotto la giurisdizione della Diocesi di Fiesole. Stessa cosa, nello stesso periodo, accade alla chiesa casentinese che prende il nome di Pieve di San Martino a Vado. Entrambe queste chiese, così come quasi tutte le altre pievi casentinesi e valdarnesi del periodo, hanno in comune una leggenda: furono costruite utilizzando un ingente lascito della Contessa Matilde di Canossa morta nel 1115.
Dal Varco di Gastra, prima di salire verso il Poggio Uomo di Sasso (direzione nord), possiamo discendere per circa un chilometro sul CAI 19, fino all'attraversamento di un fosso. Questo tratto lo consigliamo perché scendendo di solo sessanta metri, attraverseremo una bella faggeta e vedremo un pittoresco corso d'acqua tra le rocce. Proseguendo, il sentiero diviene molto più ripido. Sul crinale il CAI 19 è segnalato da una pietra sul terreno e dai classici segni bianco rossi nelle piante. Attenzione a non prendere una strada più evidente qualche metro più a sud. Questa, dopo pochi passi, passa accanto ad una capanna.
Sul Varco di Gastra troveremo dei pali sormontati da un cappello conico. Segnano il passaggio di un metanodotto. Non sono molto ecologici, ma, a parte la breve escursione sul CAI 19, da qui in poi ci saranno sicuramente utili perché segnano anche il nostro percorso fino al rientro sulla strada panoramica carrabile su cui abbiamo già camminato ad inizio escursione.

The CAI 54 took us to the Pratomagno ridge, exactly to the Gastra Pass (1392 metres), a pass connecting Casentino and Valdarno in use at least since the early 11th century. The road that used this pass (today CAI 19 on the Valdarno side and CAI 54 on the Casentino side) was the link between two churches built at the beginning of the 11th century, the Pieve di San Martino il Terdinula which we mentioned on the first page of this sequence and the parish church of Santa Maria a Scò. Of the latter church, the year 1008 was "adopted" as the moment of its first construction, in reality it would probably be anticipated, albeit slightly. 1008 is the year in which it is subordinated to the Abbey of Santa Trinita in Alpe, on the southern slopes of Pratomagno, built about fifty years earlier. Shortly after the mid-12th century, Santa Maria a Scò was rebuilt in its current size and shape, passing under the jurisdiction of the Diocese of Fiesole. The same thing happened in the same period to the Casentino church which took the name of Pieve di San Martino a Vado. Both of these churches, as well as almost all the other Casentino and Valdarno parish churches of the period, have a legend in common: they were built using a huge legacy from the Countess Matilde di Canossa who died in 1115.
From the Gastra Pass, before going up towards Poggio Uomo di Sasso (northbound), we can descend for about a kilometer on the CAI 19, until we cross a ditch. We recommend this section because descending only sixty meters, we will cross a beautiful beech forest and see a picturesque stream between the rocks. Continuing, the path becomes much steeper. On the ridge the CAI 19 is marked by a stone on the ground and by the classic red and white signs in the plants. Be careful not to take a more obvious road a few meters further south. This, after a few steps, passes next to a hut.
On the Gastra Pass we will find poles surmounted by a conical hat. They mark the passage of a methane pipeline. They are not very ecological, but apart from the short excursion on the CAI 19, from here on they will certainly be useful to us because they also mark our route up to the return to the panoramic driveway on which we already walked at the beginning of the excursion.

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