Capolona

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Capolona e le peculiarità del suo territorio

Comune di Capolona, paesaggio agricoloIl paese di Capolona e il territorio del suo comune si trovano lungo la sponda destra dell’Arno. Una zona collinare posta sulle pendici sud del Pratomagno, la dove queste vanno a “baciare” questo fiume di dantesca memoria. Una striscia molto lunga di territorio che nella sua parte nord (Zenna, Lorenzano) è da considerarsi pienamente Casentino, nella parte sud (Castelluccio, Pieve San Giovanni) è certamente più assimilabile, per conformazione e valori storico culturali, al territorio del Comune di Arezzo.
Capolona è un paese moderno che si è sviluppato intorno all’industria calzaturiera, poi anche quella orafa, oggi ridottasi, ha dato un notevole impulso economico al luogo. Il nucleo originario di Capolona (vecchio, ma non antico) è la zona dove si trova la chiesa del paese dedicata a Santa Maria, a due passi dall’Arno e dall’imbocco dell’importante ponte di attraversamento del fiume, sulla sponda opposta del quale si trovano gli abitati di Ponte Caliano e Castelnuovo, questi nel Comune di Subbiano. Se il paese di Capolona non ha molto campus leonisda mostrare da un punto di vista storico, architettonico, artistico, ben diverso è il discorso per il territorio del suo comune. A tal proposito è opportuno ricordare che il termine Capolona deriva da Campoleone, dal latino Campus Leonis (Campo del Leone). Un nome del genere non poteva che contraddistinguere una zona forte e potente, sia politicamente che economicamente. Così era infatti. Quello che oggi è il territorio del Comune di Capolona corrisponde a una parte di quelli che erano i possedimenti della grande Abbazia di Campoleone sorta nel 972 nei pressi dell’attuale Castelluccio. Abbazia che ebbe si vita gloriosa, ma breve. Infatti già agli inizi del XIII secolo la sua potenza andò a scontrarsi con le ambizioni espansionistiche del vicino Comune di Arezzo a cui l’abbazia dovette sottomettersi. Campoleone conobbe poi la distruzione totale nel 1527 ad opera dell’esercito imperiale condotto dal Duca Carlo di Borbone.
Ma se Castelluccio di Capolona, Pieve a Sietinadell’Abbazia di Campoleone oggi non esiste più traccia (esiste un elegante resort che porta il suo nome più o meno nella stessa zona), diversi sono i luoghi e i borghi che testimoniano l’importanza storica e culturale del territorio del Comune di Capolona influenzato anche dai Longobardi che per tantissimi anni stanziarono in questa zona. Una chiesa a Castelluccio dedicata a San Michele Arcangelo e le Torri di Belfiore sono la prova della presenza qui di questa popolazione nei secoli VII e VIII.
Le diverse pievi dislocate in poco spazio sono un’ulteriore prova dell’importanza del territorio. In primis e di alto interesse turistico è la Pieve di Sietina, poi c’è la Pieve di San Giovanni nell’omonimo borgo, la Pieve di San Martino e la Pieve di Cenina.
La zona, pressoché collinare, è molto interessante anche da un punto di vista agricolo. Per la presenza di tanti vigneti e oliveti, che sono all’origine di vino e olio di alta qualità, questo territorio del Comune di Capolona si potrebbe definire “il piccolo Chianti del Casentino”. Incastonati tra queste colture sono da visitare altri piccoli borghi come Casavecchia, Ponina, Cenina e Bibbiano. Quest’ultimo di particolare interesse perché costruito sui resti di un antico castello su una torre del quale è stato realizzato il campanile dell’attuale chiesa.



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