La Basilica di San Domenico

ad Arezzo, città d'arte toscana che puoi conoscere dettagliatamente con questo sito

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  • Dal parcheggio Via Pietri alle antiche mura
  • Mura di Arezzo, Porta Pozzuolo
  • Basilica San Domenico, parte posteriore
  • Arezzo, Piazza San Domenico
  • Chiesa San Domenico, la facciata
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  • Angelo di Lorentino, Vergine con Bambino
  • Chiesa San Domenico, il campanile
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  • Crocifissione, Giovanni d'Agnolo di Balduccio
  • Chiesa di San Domenico, le cappelle
  • Trittico con Santi, Giovanni d'Agnolo di Balduccio
  • Trittico con Santi, Giovanni d'Agnolo di Balduccio
  • Arezzo, Crocifisso di Cimabue
  • Gano di Fazio, scultura ad Arezzo
  • Altare Dragomanni, Chiesa San Domenico
  • Vergine con Bambino, scultura in pietra
  • Crocifissione, Maestro delle Sante Flora e Lucilla
  • Crocifissione, Maestro delle Sante Flora e Lucilla
  • Chiesa di San Domenico, affreschi
  • San Pietro da Verona
  • Luca di Tommè, Gesù con i dottori del tempio
  • Vergine con Bambino in terracotta
  • Santa Caterina d'Alessandria
  • Parri di Spinello, crocifissione

UNA STATUA QUASI REALE

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San Pietro da Verona
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A seguire, sulla parete destra della chiesa, troviamo all'interno di una nicchia una bella terracotta invetriata policroma databile tra il 1515 e il 1520. E' una bella opera dei fratelli Giovanni e Girolamo della Robbia, figli del più noto Andrea, che ci mostra San Pietro da Verona martire. Una terracotta a tutto tondo dalle proporzioni perfette, una statua dalla somiglianza umana impressionante.
San Pietro da Verona nacque nella città veneta negli ultimi anni del XII secolo. Fu quindi contemporaneo di San Domenico. Nonostante la sua famiglia fosse eretica, s'accostò fin da bambino alla parola di Cristo e poco più che ventenne entrò a far parte dell'Ordine Domenicano divenendo un grande predicatore. Milano e le zone limitrofe furono la piazza principale per le sue prediche contro gli eretici che in quel periodo e in quel territorio erano tanti. Nel 1251 Papa Innocenzo IV lo nominò inquisitore per le città di Milano e Como. Fu probabilmente questo importante e scomodo ruolo che aveva assunto a portare gli eretici a tramare un agguato mortale al Frate Pietro il 24 marzo del 1252, domenica delle Palme, presso Seveso. Il domenicano fu colpito alla testa con una sorta di falce, inoltre fu anche pugnalato. Per questo nella sua iconografia e rappresentato spesso con una grossa ferita alla testa e appare anche un pugnale. La leggenda racconta che Pietro da Verona, caduto a terra sotto i colpi mortali, con un dito bagnato di sangue scrisse sulla terra "credo". Questa scena è mostrata nella predella posta sotto la sua statua nella chiesa domenicana di Arezzo. Il frate domenicano fu canonizzato un anno dopo la sua morte, il 25 marzo 1253.

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