La Basilica di San Domenico
ad Arezzo, città d'arte toscana che puoi conoscere dettagliatamente con questo sito
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UNA STATUA QUASI REALE
A seguire, sulla parete destra della chiesa, troviamo all'interno di una nicchia una bella terracotta invetriata policroma databile tra il 1515 e il 1520. E' una bella opera dei fratelli Giovanni e Girolamo della Robbia, figli del più noto Andrea, che ci mostra San Pietro da Verona martire. Una terracotta a tutto tondo dalle proporzioni perfette, una statua dalla somiglianza umana impressionante.
San Pietro da Verona nacque nella città veneta negli ultimi anni del XII secolo. Fu quindi contemporaneo di San Domenico. Nonostante la sua famiglia fosse eretica, s'accostò fin da bambino alla parola di Cristo e poco più che ventenne entrò a far parte dell'Ordine Domenicano divenendo un grande predicatore. Milano e le zone limitrofe furono la piazza principale per le sue prediche contro gli eretici che in quel periodo e in quel territorio erano tanti. Nel 1251 Papa Innocenzo IV lo nominò inquisitore per le città di Milano e Como. Fu probabilmente questo importante e scomodo ruolo che aveva assunto a portare gli eretici a tramare un agguato mortale al Frate Pietro il 24 marzo del 1252, domenica delle Palme, presso Seveso. Il domenicano fu colpito alla testa con una sorta di falce, inoltre fu anche pugnalato. Per questo nella sua iconografia e rappresentato spesso con una grossa ferita alla testa e appare anche un pugnale. La leggenda racconta che Pietro da Verona, caduto a terra sotto i colpi mortali, con un dito bagnato di sangue scrisse sulla terra "credo". Questa scena è mostrata nella predella posta sotto la sua statua nella chiesa domenicana di Arezzo. Il frate domenicano fu canonizzato un anno dopo la sua morte, il 25 marzo 1253.
San Pietro da Verona nacque nella città veneta negli ultimi anni del XII secolo. Fu quindi contemporaneo di San Domenico. Nonostante la sua famiglia fosse eretica, s'accostò fin da bambino alla parola di Cristo e poco più che ventenne entrò a far parte dell'Ordine Domenicano divenendo un grande predicatore. Milano e le zone limitrofe furono la piazza principale per le sue prediche contro gli eretici che in quel periodo e in quel territorio erano tanti. Nel 1251 Papa Innocenzo IV lo nominò inquisitore per le città di Milano e Como. Fu probabilmente questo importante e scomodo ruolo che aveva assunto a portare gli eretici a tramare un agguato mortale al Frate Pietro il 24 marzo del 1252, domenica delle Palme, presso Seveso. Il domenicano fu colpito alla testa con una sorta di falce, inoltre fu anche pugnalato. Per questo nella sua iconografia e rappresentato spesso con una grossa ferita alla testa e appare anche un pugnale. La leggenda racconta che Pietro da Verona, caduto a terra sotto i colpi mortali, con un dito bagnato di sangue scrisse sulla terra "credo". Questa scena è mostrata nella predella posta sotto la sua statua nella chiesa domenicana di Arezzo. Il frate domenicano fu canonizzato un anno dopo la sua morte, il 25 marzo 1253.