La Casetta di Buite e il percorso di Hinkler

un itinerario in Pratomagno, il massiccio tra Casentino e Valdarno

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Pratomagno

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70 immagini in sequenza per conoscere questo itinerario in Pratomagno. Clicca per iniziare l’escursione virtuale

  • Raggiolo
  • Quota
  • Trappola
  • Mappa itinerario Buite – Hinkler, Pratomagno
  • Partenza del trekking sul CAI 42
  • CAI 42 presso il ristorante
  • Ultimo tratto sul CAI 42
  • Incrocio CAI 42 con CAI 42C
  • Inizio del CAI 42C
  • Panorami dal CAI 42C
  • Verso Buite con CAI 42C
  • Verso la croce con CAI 42C
  • Il CAI 42C dentro la faggeta
  • Fossi lungo il percorso
  • Torrente Teggina
  • Incrocio CAI 42A con CAI 42C
  • Il CAI 42A devia verso Buite
  • Il CAI 42A verso Buite
  • Rifugio Casetta di Buite
  • Casetta di Buite, area attrezzata
  • CAI 42A a Buite
  • CAI 42A tra Buite e il crinale
  • Il CAI 42A giunge nei prati
  • Il CAI 42A fiancheggia il prato
  • Il Teggina attraversa il CAI 42A
  • Il Teggina vicino alla sorgente
  • Il Teggina vicino alla sorgente
  • Fonte del Duca, Pratomagno
  • Sentieri nel prato
  • Sentieri nel prato
  • Salita al crinale
  • Panorama dal Pratomagno
  • Crinale del Pratomagno
  • Cavalli in Pratomagno
  • Croce del Pratomagno
  • Poggio Pianellaccio, Pratomagno
  • Panorama da Poggio Pianellaccio
  • CAI 00 su Poggio Pianellaccio
  • CAI 00 e HR sul Pratomagno
  • Poggio delle Portacce, Pratomagno
  • Cavalli in Pratomagno
  • Poggio delle Portacce
  • Ultima luce sul Pratomagno
  • Pascoli sul Pratomagno
  • Luce radente sul Pratomagno
  • Sentiero HR sul Pratomagno
  • Ristorante Da Giocondo
  • Parte nord del Pratomagno
  • CAI 00 sul Pratomagno
  • Autunno sul Pratomagno
  • Primavera sul Pratomagno
  • Pratomagno
  • Poggio Varco di Castelfranco
  • Poggio Varco di Castelfranco
  • CAI 00 e HR al Varco della Vetrice
  • Varco della Vetrice
  • Viole del Pratomagno
  • Prato di Varco alla Vetrice
  • Faggeta tra due prati
  • Prato di Fonte Cerbareccia
  • Fonte Cerbareccia
  • Fonte Cerbareccia
  • HR sulla strada carrabile
  • HR entra nel bosco
  • Prato alle Vacche
  • Percorso HR verso il monumento
  • Monumento a Hinkler
  • Percorso HR nella faggeta
  • Ultimi metri dell’HR
  • Fine dell’escursione

In Pratomagno alla Casetta di Buite, alla celebre croce e sull’anello di Hinkler

Mappa dell’itinerario L’escursione che ci apprestiamo a descrivere può essere l’occasione per visitare caratteristici borghi sulle pendici del Pratomagno che hanno tratto origine da castelli medievali. Infatti, il tragitto in auto che ci porta al punto di partenza del trekking passa vicino o accanto a questi luoghi che possono sembrare quasi irreali a chi vive immerso nell’attuale ritmo frenetico e tecnologico delle città. Questi affascinanti borghi sono Raggiolo e Quota per chi sale sulla montagna dal Casentino, Trappola per chi arriva dal Valdarno. I banner alla fine del testo vi permetteranno accedere a una guida dettagliata di questi luoghi.
Punto di partenza della camminata è il Ristorante Da Giocondo, raggiungibile in modo facile e comodo perché posto lungo la strada di collegamento tra Casentino e Valdarno che passa a poca distanza dalla celebre croce del Pratomagno. Il percorso ha una lunghezza di circa sedici chilometri, la sua altimetria si può così sintetizzare: in un chilometro dai 1395 metri del ristorante si scende a quota 1320. Tre chilometri quasi pianeggianti fino alla Casetta di Buite per poi salire fino ai 1594 metri di Poggio Pianellaccio, a poca distanza dalla croce. Dopo alcuni di saliscendi sul crinale fino a Varco alla Vetrice (1450 metri), si scende in modo costante ai 1320 metri di Prato alle Vacche, zona dove si trova il monumento a Hinkler, quindi risaliamo al punto di partenza.
Ora descriviamo in modo più dettagliato l’itinerario che, volendo, può essere ridotto a dieci chilometri, vedremo come. Iniziamo a scendere lungo la staccionata del ristorante, siamo su CAI 42. In poco più di cento metri entriamo sulla strada asfaltata che lasceremo dopo solo un altro centinaio di metri per rientrare, a destra, sul CAI 42. Continuiamo su questo sentiero per 800 metri fino a tornare lungo la strada carrabile dove si trova uno spiazzo adibito Rifugio Casetta di Buite a imposto di legname. Siamo a 1320 metri. Il CAI 42 attraversa la strada e si dirige verso Strada in Casentino, noi voltiamo a destra imboccando il CAI 42C. Si tratta di una strada forestale e dopo aver oltrepassato una sbarra posta al suo inizio entriamo in un bellissimo bosco. In questo primo tratto il CAI 42C ci offre begli scorci panoramici sul Casentino, sulla dorsale appenninica, sul Monte della Verna. La strada è quasi pianeggiante, solo dei piacevoli saliscendi. Attraverseremo alcuni corsi d’acqua, tra i quali il Teggina, uno dei due torrenti di Raggiolo. Questo itinerario prevede anche la visita alla sua sorgente. Dopo circa 3 chilometri, il CAI 42C termina immettendosi sul 42A che sale da sinistra. Questo sentiero in meno di due ore ci consente di scendere a Raggiolo. Noi proseguiamo dritto. Dopo solo una ventina di metri seguiremo il CAI 42A che volta a destra, la strada forestale continua a dritto. Circa duecento metri e ci troviamo in un pianoro con maestosi faggi dove si trova la Casetta di Buite, 1345 metri di quota. Oggi è un accogliente rifugio per gli amanti del trekking, un tempo fu un riparo per boscaioli, carbonai, pastori. Il luogo è anche un’area attrezzata con molti tavoli nella faggeta, ottima e fresca è l’acqua della sua fonte. Da qui, in venti minuti di salita costante ma non impegnativa, il CAI 42A ci porta al punto di confine tra bosco e prati del Pratomagno. Continuiamo a camminare sul sentiero che scorre ai margini del bosco. Dopo pochi metri, a sinistra, abbiamo un bel prato che sale verso il crinale della montagna. All’orizzonte vediamo la cima della celebre croce. Sarà da questo punto che inizierà la salita sul prato verso la cima del Pratomagno, ma prima andiamo a vedere la sorgente del Teggina, nonché Fonte del Duca. Proseguiamo, quindi, su CAI 42A che rientra nel bosco. Dopo cinque minuti di cammino incontriamo un fosso che attraversa la strada su una curva a destra: è il torrente Teggina, qui ancora ruscello. A questo punto, con cautela, iniziamo la risalita del piccolo corso d’acqua. Pratomagno, il colle della croceVedremo i muretti anti sfondamento del terreno e dopo poco più di cento metri arriveremo alla sua sorgente, più nota come Fonte del Duca: un’opera idraulica veramente deliziosa all’interno di un bellissimo ambiente naturale. Torniamo indietro sul 42A fino al prato visto in precedenza e iniziamo a risalirlo. Dopo pochi metri troviamo una sorta di sentiero trasversale al nostro cammino, iniziamo a seguirlo verso sinistra. In circa duecento metri ci porta su un altro prato, molto più grande e che ha la forma di una grande conca. Iniziamo a risalirlo, questo percorso è probabilmente il modo più bello e più affascinante per arrivare al crinale e alla celebre croce. L’orizzonte è segnato dalla linea di confine tra prato e cielo. Procediamo con calma perché la salita è abbastanza impegnativa, ma principalmente per godersi la bellezza di quest’ambiente. Ogni tanto non dimentichiamoci di voltarci indietro, avremo uno spettacolare panorama sul Casentino e sulla dorsale appenninica. Dal momento che abbiamo lasciato il CAI 42A, il cammino fatto sui prati non è segnato su nessuna mappa, ma qui non c’è pericolo di perdersi, basta salire e arriveremo sempre al CAI 00 di crinale con la grande croce come punto di riferimento inequivocabile. È proprio al CAI 00 che siamo arrivati risalendo il prato, la croce è a circa cinquecento metri. Incamminiamoci sul crinale verso di essa (1592 metri). Da quassù non avremo solo un gran panorama sul Casentino, ma anche sul Valdarno fino a Firenze. Oltre la città, se l’atmosfera è limpida, vedremo e monti dell’Abetone e le Alpi Apuane. Verso sud-ovest vediamo l’inconfondibile Monte Amiata, più a sinistra si estende la Valdichiana in fondo alla quale scorgiamo il Lago Trasimeno.
Dalla croce proseguiamo verso il colle successivo: Poggio Pianellaccio. È il “tetto” di questa escursione, di più non potremmo salite, con i suoi 1594 metri è il punto più alto del massiccio. In questo tratto il CAI 00 coincide con l’HR, ossia un percorso ad anello dedicato a Herbert Hinkler, un trasvolatore australiano precipitato sul Pratomagno l’8 gennaio 1933. Su Poggio Pianellaccio si trova un cippo in suo onore. Cippo a Hinklere su Poggio PianellaccioNon precipitò su questa cima, ma più in basso. Verso la fine dell’escursione passeremo dal luogo dove furono ritrovati l’aereo e il suo corpo.
Da Poggio Pianellaccio il CAI 00 e l’HR continuano in direzione nord-est su una strada di servizio che scende al parcheggio e area attrezzata Le 3 Fonti. Dopo circa trecento metri il CAI 00 e l’HR escono, a sinistra, dalla strada per seguire il crinale del massiccio. Essendo un anello, l’HR continua anche sulla strada ma la lascia qualche metro più avanti, sempre a sinistra, per andare a attraversare Poggio delle Portacce e scendere, in circa trenta minuti, al Ristorante Da Giocondo, punto di partenza della nostra escursione. Il sentiero scorre inizialmente su un prato dirigendosi verso un inconfondibile ciuffo di faggi, poi scende dentro una fitta faggeta. Ci offre un bel panorama sulla parte più alta del Casentino e sul Monte Falterona. Se si vuol limitare a circa dieci chilometri la nostra escursione possiamo optare per questo percorso. Noi, invece, proseguiamo sul CAI 00 e HR di crinale per percorrere l’anello più ampio. Scendiamo velocemente ai 1460 metri di Varco ai Gioghi, inconfondibile perché sotto passa il tunnel della strada carrabile. Iniziamo a risalire. Dopo pochi metri il CAI 00 si tiene a destra del crinale, sul versante casentinese del monte. L’HR, invece, sale ai 1515 metri di Poggio Varco di Castelfranco. Noi utilizzeremo questo secondo percorso, ci offrirà panorami più spettacolari e un bellissimo prato. Da questa cima inizierà la breve discesa verso Varco della Vetrice (1450 metri). Per molti secoli questo attraversamentoFonte Cerbareccia, Pratomagno del Pratomagno è stato molto importante perché collegava la valle del Solano in Casentino a Castelfranco di Sopra in Valdarno. Poco prima di arrivare a questo passo, il CAI 00 e l’HR si ricongiungono. A Varco alla Vetrice lasciamo il crinale iniziando a scendere verso est sul grande prato. Questo breve tratto del nostro percorso non è segnalato sulle mappe, ma non si può sbagliare. Finito il prato, cammineremo per un centinaio di metri dentro una faggeta. Terminata questa, entreremo in un grande prato, siamo giunti a Fonte Cerbareccia. In questo luogo a 1352 metri di quota si trova un’area attrezzata con tavoli tra rigogliosi faggi. Sul prato ritroviamo il percorso HR che è sceso dal crinale tenendo una direzione diversa dalla nostra. Da adesso resteremo sempre su questo sentiero che ci riporterà al punto di partenza del nostro itinerario. Fonte Cerbareccia si trova lungo la strada bianca carrabile che dal tunnel del Pratomagno conduce al Monte Secchieta. La imbocchiamo a sinistra e dopo duecentocinquanta metri voltiamo a destra per seguire l’HR che entra in una bella faggeta. Dopo poco più di un chilometro troveremo una deviazione a destra. La segnaletica presente indica che la strada conduce al monumento di Hinkler a cui arriviamo in circa duecento metri. Rientrati sul percorso principale, in poco più di 1,5 chilometri arriveremo alla strada asfaltata che proviene da Quota. Siamo solo a un centinaio di metri dal Ristorante Da Giocondo, punto di partenza di questa escursione.
Le settanta immagini con didascalia della galleria fotografica descrivono meglio delle parole questo itinerario. Mostrano momenti diversi del giorno e dell’anno. Volutamente, per far capire quanto il Pratomagno sia bello a ogni ora del giorno e in tutte le stagioni.

QUANDO IL PRATOMAGNO GIOCA CON LE NUVOLE
Pratomagno, i prati Pratomagno, la croce Pratomagno, Poggio delle Portacce
PER CONOSCERE NEL DETTAGLIO I BORGHI MONTANI CITATI IN QUESTO TESTO
Quota Raggiolo Trappola



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