Trekking nella Foresta Biogenetica di Badia Prataglia

itinerari nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna

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Campo dell’Agio

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Itinerari da Campo dell’Agio nei pressi di Badia Prataglia

Mappa degli itinerari A poca distanza da Badia Prataglia si trova Campo dell’Agio (foto sopra), un ampio prato ai margini della foresta raggiungibile a piedi dalla piazza del paese in poco più di mezz’ora e in auto voltando a sinistra accanto alla locanda Il Carbonile, un paio di chilometri oltre Badia Prataglia in direzione Passo dei Mandrioli. Campo dell’Agio, a 1026 metri di quota, è anche una grande area attrezzata con rifugio, fonte, fornelli e molti tavoli all’inizio del bosco. Il luogo è una vera gioia per famiglie con bambini, ma anche un riferimento per gli amanti del trekking. Infatti, è punto di partenza e arrivo di vari itinerari che si snodano e s’intrecciano nella nota Foresta Naturale Biogenetica di Badia Prataglia, oggi inglobata nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
In questa sezione web non tratteremo in modo dettagliato un solo percorso, ma, attraverso la mappa, descrizioni e foto, mostreremo vari itinerari in questa splendida zona del Parco Nazionale. Difficile consigliare un’escursione invece di un’altra, ognuna ha le sue peculiarità, ma tutte hanno in comune l’attraversamento di foreste che, a detta di molti, sono le più belle dell’appennino tosco-romagnolo. Buona parte del merito di questa bellezza è da attribuire alle cure che nel XIX secolo ebbero da Carlo Siemoni, tecnico forestale incaricato a tale scopo dal Granduca di Toscana Leopoldo II di Lorena.
Il percorso più frequentato è il CAI 64 che in circa tre chilometri sale ai 1296 metri del Passo della Crocina passando dalla Buca delle Fate. Cammineremo prima tra grandi abeti, poi, gradatamente, la faggeta prende il sopravvento. Il tratto di percorso dalla Buca delle Fate a Passo della Crocina ci fa camminare dentro una straordinaria faggeta con piante dalle radici scultoree e lungo il Fosso del Pontone che ci mostra una spettacolare parete rocciosa. Al quadrivio sul crinale (Passo della Crocina) si volta a destra sul GEA 00 che in poco più di due chilometri scende a Passo dei Cerrini, 1238 metri. Quindi, in un chilometro e mezzo, dopo esser risaliti a 1360 metri sulle pendici nord di Monte Cucco, riscendiamo a 1220 metri dove troviamo, a destra, il CAI 60 che in un paio di chilometri ci riporta a Campo dell’Agio. Nella parte bassa di questo sentiero rientriamo in un’abetina passando accanto a piante gigantesche per altezza e dimensione del fusto. Quest’anello nella foresta di Badia Prataglia ha una lunghezza di circa dieci chilometri. Se vogliamo ridurlo possiamo utilizzare un percorso (una volta CAI, oggi dismesso) che in un paio di chilometri collega direttamente Campo dell’Agio a Passo dei Cerrini.Crinale appenninicoA metà di questa strada, in un tratto quasi pianeggiante, la faggeta è talmente fitta che, quando le piante hanno le foglie, anche in una giornata soleggiata, ci sembrerà di camminare al buio, un vero tunnel nella foresta.
Volendo cimentarsi in un itinerario un po’ più lungo e con maggior profilo altimetrico, una volta raggiunto Passo della Crocina con il CAI 64 o da Passo dei Cerrini, iniziamo a scendere il versante romagnolo dell’appennino con il CAI 207. In circa un chilometro giungiamo a Passo della Bertesca dove voltiamo a destra sul CAI 205 che, con una ripida discesa dentro una maestosa abetina, in un altro chilometro ci porta a Pian della Saporita, 1050 metri. Qui ci immettiamo sul percorso MTB 7, una strada carrabile con limitatissima pendenza. Il CAI 205 continua su di questa, a sinistra, noi andiamo a destra. In circa 4,5 chilometri arriveremo a Passo dei Lupatti.
Il percorso su cui stiamo camminando fu una grande opera iniziata nei primi anni del XX secolo dal Cav. Ubaldo Tonetti che aveva acquistato la foresta nel 1900 dagli eredi del Granduca Leopoldo II. L’opera, però, non era finalizzata a strada, bensì a sede di una ferrovia Decauville che, con una lunghezza di venti chilometri, collegava La Lama a Cancellino, località, quest’ultima, lungo la strada del Passo dei Mandrioli. Il trenino, trainato da piccole locomotive a vapore, serviva per trasportare il legname tagliato nella foresta della Lama. A Pian della Saporita, da dove siamo passati, vi era un doppio binario per dar modo di scambiarsi ai convogli provenienti da sensi opposti. Nel 1914 la foresta divenne proprietà dello Stato. Fosso del PontoneLa ferrovia continuò a funzionare fino al 1920 quando fu smantellata per lasciar posto a una strada funzionale ai primi autocarri.
Giunti a Passo dei Lupatti, 1171 metri, incrociamo il GEA 00. A sinistra, il percorso si dirige al Passo dei Mandrioli. Noi continuiamo una ventina di metri per poi imboccare, a destra, il sentiero di crinale. Prima una salita (fino a 1288 metri), poi una discesa, in meno di un chilometro ci conducono al bivio con il sentiero CAI 60 che ci riporta a Campo dell’Agio.
Badia Prataglia può essere il punto di partenza degli itinerari descritti se si decide di raggiungere a piedi Campo dell’Agio, o punto di passaggio se a questa seconda località ci arriviamo in auto, come fanno la maggior parte delle persone. Qualunque scelta si faccia, in questo antico prato (da cui derivò il nome Prataglia) a 830 metri di quota è consigliabile fare una sosta per visitare la sua splendida chiesa e l’affascinante cripta. È ciò che rimane di una badia (che dette il nome al luogo) fondata attorno al 990 da due monaci cassinensi. La chiesa che oggi possiamo vedere è il rifacimento totale di quella originale eseguito nel 1314. Poi, nei secoli, è stata oggetto di altre modifiche architettoniche, ma che non ne hanno deturpato l’aspetto trecentesco. Nella zona accanto alla parte posteriore della chiesa si trovano un museo forestale e un arboreto, entrambi intitolati a Carlo Siemoni.

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